martedì 17 dicembre 2019

Pista Low Cost - Prepariamo la MR2 per la pista

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Nella puntata precedente ci siamo lasciati con la mia intenzione, prima di guidarla in autodromo, di modificare alcuni particolari della mia Toyota MR2 appena acquistata.

In considerazione dell'età dell'auto (è stata immatricolata nel 2002) la prima cosa che ho deciso di modificare è stato l'impianto frenante.

L'olio idraulico del circuito freni è fortemente igroscopico e, se esposto ad umidità, con il tempo si degrada perdendo le sue originali caratteristiche, in particolare abbassando la temperatura di ebollizione.

Allo stesso tempo anche le tubazioni flessibili realizzate in gomma connesse alle pinze dei freni, con il trascorrere degli anni, si deteriorano. La gomma perde elasticità, si screpola perdendo le originali caratteristiche meccaniche. Credo che arrivare in fondo ad un rettilineo e, al momento della staccata, trovarsi con il pedale del freno che arriva a fine corsa sia una delle peggior situazioni che possono capitare. In passato ho già provato un paio di volte questa sensazione (svuotamento della pompa dei freni della mia Autobianchi A112 ed ebollizione dell'olio idraulico durante un giro in moto) e credetemi, non è assolutamente una bella emozione.

I freni, ovvero "la sicurezza prima di tutto"

Proprio perché credo che, a prescindere dal livello agonistico o meno, quando si scende in pista la sicurezza sia l'aspetto più importante, il primo intervento sulla MR2 ha riguardato l'impianto frenante.

Tubi in treccia aeronautica per la Toyota MR2
Tubi in treccia aeronautica per la Toyota MR2


Le originali tubazioni in gomma sono state sostituite con più sicuri e resistenti tubi in treccia aeronautica e contestualmente abbiamo sostituito integralmente il fluido idraulico.

Il collettore di scarico

I secondo intervento ha riguardato il collettore di scarico. Dato che le prime versioni della Toyota MR2 MKIII presentavano un difetto di progettazione (errate tolleranze sui raschiaolio; e si, anche i nipponici a volte sbagliano...) che comportava il fatto che l'olio, arrivando a contatto con i precatalizzatori posti sul collettore di scarico, ne causasse il danneggiamento. La ceramica, una volta frantumata poteva essere risucchiata nella camera di combustione con conseguente rottura catastrofica (soprattutto per il portafogli) del motore.
Per evitare tutto questo e per aggiungere qualche cavallo alla MR2 abbiamo sostituito il collettore originale con un collettore 4 in 2 realizzato in acciaio inox.
Collettore in acciaio inox per la Toyota MR2
Collettore di scarico in acciaio inox per la Toyota MR2

A valle dell'installazione, non potendo reinstallare i carter originali per l'isolamento termico, abbiamo provveduto a realizzare il bendaggio del collettore di scarico con bende termiche che, oltre a mantenere più fresco il vano motore, aumenta la velocità di deflusso dei gas di scarico con qualche ulteriore piccolo beneficio in termini prestazionali.

Toyota MR2 - Collettore in acciaio inox bendato
Il collettore della Toyota MR2 dopo il bendaggio

E con questo si conclude la prima serie di interventi, ora non resta che trovare alla MR2 quattro scarpette più appropriate a danzare in pista e poi finalmente si comincia... l'avventura continua!!!




mercoledì 4 dicembre 2019

Ed eccola, inaspettata. che arriva lei, la Toyota MR2 MKIII

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Nei post precedenti, inizia l'avventura e mi serve una vettura, vi ho raccontato come ho finalmente iniziato questa mia avventura in autodromo per soddisfare la mia passione per l'automobilismo e la guida sportiva.

Eravamo rimasti al punto in cui ero immerso nella ricerca di un'auto che, senza troppe pretese, potesse regalarmi qualche soddisfazione in pista.

Ed eccola, inaspettata, che arriva lei, la Toyota MR2 MKIII

Dopo aver scartato le ipotesi precedenti mi ributto in Internet navigando nei forum frequentati dagli appassionati di guida sportiva e track day, per capire quali vetture incontrano i gusti di chi pratica attivamente questa passione.
Un articolo in particolare mi incuriosisce, confronta caratteristiche, prestazioni ed sensazioni di guida della Mazda MX5 e della Toyota MR2 MKIII.
Sebbene l'autore dell'articolo evidenziasse il fatto che la Mazda MX5, per la sua architettura a motore anteriore e trazione posteriore, risultasse più divertente ed adatta anche al drifting, io sono rimasto incuriosito dalla sua antagonista.
 

Ma chi è la Toyota MR2 MKIII?

Ma che tipologia di auto è la Toyota MR2 MKIII? e dove si era nascosta finora dato che in giro non ricordo di averne mai vedute?
Oggettivamente, con il suo design che vuole richiamare la Porsche Boxter, in fatto di bellezza non è certo una reginetta, però l'architettura della meccanica mi intriga parecchio. Carrozzeria cabrio, 2 posti secchi, motore centrale e trazione posteriore sono esattamente quello che stavo cercando.
 

Toyota MR2 MKIII Roadster
La Toyota MR2 MKIII
 

Il motore della MR2 

La MR2 MKIII è spinta dal 1.8i 16 valvole tipo 1ZZ-FED dotato di sistema di distribuzione VVT-i, motore che è la diretta evoluzione del tipo 1ZZ-FE montato tra l'altro sulla Lotus Elise.
La potenza è di 140 cv (103 kW) a 6.400 giri con una coppia di 171 Nm a 4.400 giri; niente di eclatante ma, con la sua leggerezza (circa 960 kg), sui tracciati guidati può dare delle soddisfazioni.

La mia occasione

Ma torniamo a noi, finalmente trovo una inserzione che mi sembra interessante ed ad una distanza ragionevole, chiamo immediatamente il venditore e fisso un incontro per il giorno stesso.
E' giovedì, esco dal lavoro e come un fulmine mi proietto a Cinisello, osservo la macchina, mi convince (in realtà ero già convinto prima di partire…. mai sarei tornato a casa senza aver concluso, piuttosto un carretto o un monopattino ma con qualcosa dotato di ruote dovevo tornate), il prezzo è ragionevole e quindi è praticamente fatta.

Non provo neanche a trattare sul prezzo… unica condizione il fatto che voglio tassativamente l'auto per sabato mattina. Niccolò, un ragazzo veramente simpatico e disponibile, ci pensa un po', occorre fare un tagliando, le pratiche presso l'agenzia, i tempi sono molto stretti ma, dato che sono irremovibile sulla scadenza, lui accetta e ci stringiamo la mano.
 

Finalmente a casa

E dunque eccola qui, finalmente a casa e pronta per i primi "aggiustamenti" per poterla guidare in pista. Durante il viaggio di ritorno a casa ho avuto modo di pensare ad alcune modifiche assolutamente indispensabili e quindi via di nuovo in rete a cercare le prime parti essenziali da sostituire.
 
Toyota MR2
Toyota MR2
La mia Toyota MR2 finalmente a casa

Temo che molto presto MaxDallavalle riceverà una nostra visita :-)
 
Restate con me, a breve conoscerete il seguito della storia….

 
 


  

sabato 23 novembre 2019

Pista Low Cost - Mi serve una vettura!!!

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L'avventura continua

Dopo le prime esperienze a Franciacorta con la Lotus Elise, i miei discorsi entusiastici hanno coinvolto anche mio fratello con il quale, dopo che si era procurato una MX5 2.0 NC, abbiamo iniziato a partecipare agli Open Pit Lane organizzati sul circuito di Varano. Guidare in circuito è una cosa veramente divertente ed appagante, però guidare auto di proprietà di altri mi lasciava una certa ansia dovuta al timore di danneggiare una vettura che non mi apparteneva e questo, in un qualche modo, mi guastava un poco l'esperienza.

Parte la caccia ad un'auto tutta mia

Anche per questo è quindi partita la ricerca di una macchina da dedicare prevalentemente alla pista. Dato che si tratta di un mio sfizio, e considerando anche il rischio di lasciare la vettura attaccata a qualche new jersey o barriera di gomme a bordo pista, ho fissato un budget massimo per l'acquisto in 10.000 euro... nel malaugurato caso che la distrugga piangerò un po' ma non sarà una tragedia. Per quanto riguarda gli aspetti tecnici invece i requisiti che ho fissato sono:
  • deve avere la trazione posteriore
  • deve essere leggera
  • deve essere relativamente economica nella gestione (tasse, manutenzione e riparazioni)
Scorrendo le inserzioni pubblicate sui principali siti dedicati alla vendita di automobili mi imbatto in una marea di vetture interessanti. Trovo diverse Porsche Boxter apparentemente ben conservate, ok, belle da farci una scampagnata domenicale in Val Trebbia ma per la pista direi che non soddisfano il requisito legato alla economicità di gestione. I ricambi costano veramente tanto e la disponibilità di pneumatici semislick in quelle misure è estremamente limitata (solo due costruttori ed a prezzi esorbitanti).


Una vettura veramente interessante è la Nissan 350Z o 370Z. Decisamente sportiva, monta un bel V6 da 3.5 litri ma purtroppo il costo della tassa di proprietà è abbastanza elevato e al momento della ricerca stranamente non vi erano molte occasioni appetibili.

La BMW M3

Dopo qualche giorno scovo una inserzione relativa ad una BMW M3 E90 del 1988..... cavolo, l'auto dei miei sogni... abbastanza potente, auto storica e quindi risolto pure il problema della tassa di proprietà..
Il prezzo richiesto di 10.000 euro tondi tondi però è veramente troppo basso per questo tipo di auto, dove sta l'inghippo?

BMW M3 E30 1988
La BMW M3 E30 in vendita

La vettura è stata radiata dal PRA, non ha i documenti e quindi diventa molto difficoltoso reperire le necessarie informazioni sulla storia del veicolo... inoltre fare una nuova immatricolazione in Italia è pressoché impossibile dato che dovrebbe soddisfare le attuali norme antinquinamento... Si potrebbe ritargarla all'estero (es. in Germania), ma occorre trasportarla all'estrero e curare la pratica sul posto.
Per tutta questa serie di problemi, a malincuore, ma devo desistere.


La Mazda MX5

Tramontata l'opzione BMW M3 mi concentro su di un classico dei track day, la Mazda MX5. Una vettura leggera e veramente divertentissima da guidare in circuito, potente quanto basta rappresenta il compromesso ideale tra divertimento, sportività e costi abbordabili.
Sto cercando in particolare la versione 2.0 Litri che, con 160 cavalli ed una discreta coppia, possiede le giuste caratteristiche per i miei obiettivi.


Mazda MX5 NC 2.0
Mazda MX5 NC

Individuo un paio di offerte che credo possano andare, prendo i primi contatti ma, quando sto per concludere, un tarlo entra nella mia testa. La MX5 la possiede già mio fratello e quindi è già disponibile nel nostro garage, acquistarne un'altra  costituirebbe un inutile doppione. Inoltre, avendo avuto la fortuna di poter girare in circuito con Ferrari 360 Challenge, 430 Scuderia e Lotus Elise, mi è rimasto nel cuore quella sensazione che si prova guidando una vettura a motore centrale.
Ovviamente queste auto sono assolutamente fuori dal budget che mi sono imposto, però possibile che non ci sia una vettura con queste caratteristiche ma allo stesso tempo più abbordabile?

Ok, per oggi vi ho già stancato a sufficienza per cui il seguito della storia ve lo racconto nella prossima puntata... mi raccomando, restate con me!!!



sabato 16 novembre 2019

Pista Low Cost - Inizia l'avventura

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La mia passione viene da lontano

La passione per la meccanica e tutto ciò che ha un motore mi accompagna da sempre. Ricordo con affetto di intere mattinate domenicali trascorse con mio padre alla stazione ferroviaria ad osservare locomotori a vapore che sbuffando effettuavano le manovre di spostamento dei vari convogli.
Crescendo ho trascorso molto dei miei week end a bordo pista a Varano, Monza, Imola con qualche puntata al Mugello oltre che ovviamente a bordo strada in tutti i rally che erano alla mia portata.

Vent'anni, le prime esperienze

Attorno ai vent'anni, seconda metà anni '80, finalmente ho avuto l'occasione di fare qualche gara nel campionato di autocross che veniva organizzato localmente. Tutto molto dilettantistico ma comunque una bellissima esperienza in compagnia di amici e personaggi divertentissimi, profumo di olio, di benzina e soprattutto di grigliate condito da polvere di terra che arrivava ovunque.

Le cose belle solitamente durano poco ed infatti, per mancanza del rilascio dei necessari permessi, l'organizzazione ha dovuto abbandonare, chi ne ha avuto la possibilità si è spostato nei campionati CSAI oppure sui rally, io da buon squattrinato ho rottamato la mia fedele VW Maggiolino e con essa le mie velleità di essere un pilota da corsa.

Sono stato più volte tentato di fare qualche rally minore, ma alla fine ho sempre rimandato a momenti migliori, dirottando la mia passione per i motori sull'enduro su e giù per i colli Piacentini.

Quando oramai non ci pensavo nemmeno più.....

Quando oramai ero rassegnato all'idea che non avrei mai girato in pista con un'auto, nella primavera 2017 è arrivato lui, il cugino malefico che così, quasi per caso, mi dice "stanno organizzando degli eventi per auto leggere (LLCC ndr) e, dato che uno di essi dovrebbe essere un'endurance, lo faresti con me e la mia Lotus Elise?"

E cosa potevo mai rispondere? con la bava alla bocca e tra gli improperi di mia moglie corro ad acquistare casco ed abbigliamento sportivo con un sorriso che arrivava alle orecchie!!!!

Il mio primo stint a Franciacorta

In realtà poi la endurance non l'abbiamo fatta però siamo stati a Franciacorta ed a vari track day e tutto questo è bastato per riaccendere definitivamente quel fuoco, oramai quasi spento, che covava in me. Max Dallavalle, non ho ancora capito se devo ringraziarti oppure se devo maledirti però, da quel primo giorno, tutto in me è cambiato ed è partita la ricerca di una auto da portare in autodromo.

Ma di questo parleremo nella prossima puntata......

martedì 5 novembre 2019

Guida DIY - Ringiovanire le plastiche di una Yamaha Tenerè XT600Z 3AJ

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[Guida DIY]

Ringiovanire le plastiche di una Yamaha Tenerè XT600Z 


La scorsa estate ho finalmente deciso di fare qualche intervento di manutenzione straordinaria e di restauro sul mio fido Yamaha Tenerè XT600Z che mi accompagna dal lontano 1990.

La mia Yamaha Tenerè XT600Z 3AJ qualche anno fa
La mia Yamaha Tenerè XT600Z qualche anno fa
Vi erano varie cose che avevo per troppo tempo trascurato ed ora era giunto il momento di sporcarsi le mani, prime fra tutto le plastiche troppo invecchiate e sbiadite.

Le plastiche erano oramai completamente consumate a causa della trentennale esposizione ai raggi solari ed avevano perso la loro originale brillantezza sostituita da una brutta patina biancastra. Inoltre, soprattutto sulle fiancatine laterali, vi erano graffi più o meno profondi dovuti all'utilizzo nei boschi e sui sentieri di montagna.

Il parafango anteriore prima del trattamento



Fiancatina sinistra prima del trattamento
I graffi presenti sulla fiancatina sinistra

 Dopo una veloce ricerca di plastiche sostitutive su Internet  ho verificato che la disponibilità di questi ricambi è veramente scarsa ed i prezzi, anche per componenti decisamente molto usati, sono a mio avviso veramente molto alti pertanto, visto anche il periodo estivo ed il fatto che mi trovavo in uno sperduto paesino dell'appennino, ho accantonato l'ipotesi di effettuare la sostituzione delle plastiche con altre da acquistare.
A questo punto ho deciso di provare ad intervenire personalmente sui componenti consumati dal tempo ed ora vi racconto come è andata.

Pronti? si comincia...

Iniziamo con l'elenco del materiale occorrente per effettuare l'intervento:


  • sgrassatore;
  • spazzola morbida;
  • contenitore con acqua pulita (io ho usato un secchio da circa 14 lt);
  • carta gommata;
  • carta abrasiva all'acqua grana P600, P1500, P2000;
  • pasta abrasiva per carrozzeria;
  • panno in microfibra;
  • stracci puliti per asciugatura e pulizia finale.

Pulizia preliminare

Tralasciando la fase di smontaggio e rimozione delle plastiche della moto perché è veramente banale passiamo alla prima fase che è costituita da una accurata pulizia delle varie parti usando la spazzola morbida ed acqua corrente. L'obiettivo è rimuovere tutto lo sporco più grossolano come depositi di terra che potrebbe produrre graffi durante la lucidatura.
Si prosegue con l'applicazione dello sgrassatore per rimuovere eventuali depositi oleosi e successivo lavaggio con acqua corrente.

Applicazione carta gommata

Prima della carteggiatura applico la carta gommata sugli adesivi e più in generale sulle aree che voglio proteggere.

Applico la carta gommata di protezione
Proteggo gli adesivi con la carta gommata

Carteggiatura

Tagliare delle porzioni di carta abrasiva (P600, P1500 e P2000) ed lasciarle a bagno nel contenitore con acqua pulita. Bagnare preliminarmente la parte in plastica da trattare.
Iniziando con la carta abrasiva a grana più grossolana (P600), trattare la superficie effettuando movimenti rotatori ed applicando una debolissima pressionesciacquando frequentemente la carta abrasiva e mantenendo bagnata la superficie della plastica. 
E' importante non premere troppo la carta abrasiva evitando che la plastica si riscaldi dando seguito a fenomeni di polimerizzazione.

Una volta rimossi i graffi più profondi ripetere il passaggio precedente con la carta abrasiva a grana via via più fine (P1500 e poi P2000) avendo cura di cambiare frequentemente l'acqua nel contenitore.

Finito il trattamento con la carta abrasiva, asciugare e pulire con stracci puliti  la parte in plastica.

Alcune parti dopo il trattamento con la carta abrasiva
Parafango e fiancatina DX dopo il trattamento con la carta abrasiva

Confronto tra fiancatina DX carteggiata e fiancatina SX solo parzialmente trattata

Lucidatura

Applicare una piccola quantità di pasta abrasiva per carrozzeria e, utilizzando un panno in microfibra (i panni per la pulizia delle lenti degli occhiali vanno benissimo) , lucidare la plastica effettuando movimenti rotatori molto lenti e senza esercitare pressione sul panno. Questa è la fase più delicata ed è importantissimo evitare che la plastica si scaldi inglobando la pasta abrasiva e vanificando il lavoro fin qui compiuto.

Evitare assolutamente di utilizzare utensili elettrici quali spazzole orbitali, sono indicati per trattare vernici su metallo ma sulla plastica l'eccessiva velocità produce troppo calore.

Terminato il trattamento lavare bene la parte prima di procedere con il rimontaggio sulla moto.


Il parafango anteriore prima
Prima del trattamento

il parafango anteriore dopo il trattamento
Dopo il trattamento

Questo è il confronto tra il prima ed il dopo il trattamento sul parafango anteriore.....  cosa ne pensate? ne è valsa la pena vero?

Io, dopo il lavoro svolto, mi sono sentito soddisfatto e, dopo avere rimontato il tutto, la mia Tenerè sembrava veramente ringiovanita di una ventina d'anni.

Rimangono da applicare gli adesivi che nel tempo si erano consumati o staccati e poi posso considerare il lavoro di restauro estetico completato.

Nella speranza che la condivisione di questa mia esperienza possa essevi utile, vi invito a lasciare i vostri commenti ed i vostri suggerimenti per migliorare la procedura di restauro. Raccontatemi le vostre esperienze!!!!